Il segreto che ispira a cambiare vita

Avendo lavorato con migliaia di clienti in tutto il mondo su problemi di ogni tipo, ho sempre constatato questo: sapevo che sarebbero cambiati una volta che avessero raggiunto una particolare soglia. Era una sorta di rivelazione grazie alla quale vedevano immediatamente e istantaneamente le cose da un’altra prospettiva e il loro atteggiamento mutava radicalmente.

Ne parlai con Richard.

OWEN:
Quindi, le persone hanno bisogno di essere guidate a vivere l’esperienza dei momenti di rivelazione così da poter raggiungere una soglia. Ma che cosa costituisce una soglia, per qualcuno? In altre parole, che cosa deve accadere, affinché qualcuno sia sufficientemente ispirato da cambiar vita?

Sorridendo, rispose.

RICHARD:
Beh, questa è una domanda senza fine. Per certe persone è la morte.
Per certe altre è il divorzio. Taluni arrivano semplicemente al punto di non riuscire più a tollerare il dolore, anche se quel dolore erano loro stessi ad infliggerselo.
Certe persone vanno spinte oltre il punto di svolta e da lì si deve far capir loro che le cose devono cambiare.
Alla base c’è un meccanismo che sta dentro ad ogni essere umano.
È un meccanismo davvero importante che fa sì che le persone si associno con certe cose e si dissocino da certe altre.
È il meccanismo che fa dir loro: “Quello non sono io”, o: “Quello sì, che sono io” e che è lì per garantire che le persone riescano a superare eventi dolorosi come la morte di una persona cara.
È lì e ci aiuta ad innamorarci e a disinnamorarci.
Ci fa vivere le esperienze fino al momento in cui si giunge alla soglia.
Il problema è che quel meccanismo ha bisogno di farvi rivivere un certo numero di esperienze in un breve intervallo di tempo… altrimenti le persone possono continuare a soffrire per anni.
Non sono soltanto i terapeuti a portare le persone di fronte a queste soglie.
Qualsiasi agente del cambiamento può farlo… anche se siete un direttore di filiale alle prese con un dipendente negligente.
Quello che dovete fare è tirargli fuori un numero sufficiente di ricordi di come abbia già perso numerosi posti di lavoro e di farlo abbastanza in fretta da fargliene avere abbastanza e mettere improvvisamente in atto un cambiamento.
Si parla sempre della goccia che fa traboccare il vaso.
A volte occorre che mettiate il vaso nello stesso posto in cui sta la goccia, altrimenti le persone si porteranno dietro queste porcate per il resto della loro vita.
Una delle più importanti esperienze umane è quando si arriva al punto in cui se ne ha abbastanza. “Mai più.”
Quello che accade è che cambia il modo in cui si immaginano mentalmente le cose.
Una volta appresa la natura meccanica di questo strumento, esso diventa un aiuto per riuscire a meglio indirizzare le proprie attività, ma moltissime persone per metà fanno una cosa e per metà ne fanno un’altra e sono insicure.
Continuano a fare avanti e indietro, ma non mettono mai tutto sullo stesso piatto, al punto di dire: “Ne ho abbastanza di questa merda. Adesso mi ci dedicherò al cento per cento e scoprirò cosa capita”.
[…]
C’è un momento in cui tutti noi possiamo decidere che saremo diversi da quel che eravamo.
Se prendiamo tutte le volte che ci è mancata la disciplina e le riviviamo nella nostra mente, se lo facciamo abbastanza spesso e abbastanza in fretta e facciamo girare dentro di noi come queste esperienze non ci hanno permesso di rendere manifesta la vita che desideriamo, allora quelle sensazioni aumentano improvvisamente fino al punto in cui oltrepassano una soglia.
Penso che, come le esperienze rivelatrici, a volte le si crei e a volte succedano da sé.
A volte succedono cose terribili alle persone e allora capita che queste persone debbano andare a fondo e ritrovarsi sulla strada, prima di toccare quella soglia.
Anche allora, ci sono persone che se ne vanno in giro biascicando, spingendo un carrello della spesa e che ancora non vedono la luce.
La maggior parte delle persone sa esattamente quale sia la direzione migliore per la propria vita, ma non riesce a indursi a farlo al cento per cento e se si concentrasse intensamente sulle cose cattive e costruisse cattive sensazioni e poi si concentrasse intensamente sulle cose buone e costruisse sensazioni davvero buone, allora la mente gli andrebbe di scatto nella posizione in cui saprebbe che cosa fare.
Penso che le persone abbiano bisogno di essere responsabili della gestione dei propri impegni e che abbiano bisogno di potersi comportare in modo positivo.

Fare in modo di raggiungere una soglia significa associare una quantità enorme di dolore al fatto di indulgere nel comportamento limitante di cui ci si vuole disfare o di non aver fatto qualsiasi cosa si desideri cominciare a fare. Significa creare delle immagini delle cose peggiori che avete perso a causa dell’esitazione o del fatto di non aver detto a qualcuno che volevate fare qualcosa. Significa fare in modo che i vostri rimpianti si accumulino gli uni sugli altri, fino a diventare la goccia che vi spinge a cambiare le cose.
Significa fare un uso potente del dolore come motivazione e, nel contempo, muoversi tenacemente verso l’estremo piacere di mettere in atto il cambiamento, di fare progressi, di lasciarsi coinvolgere dalla disciplina. Dopo esservi motivati ed esservi spinti al di là della soglia, potete esservi ancor più d’ispirazione creando delle meravigliose sensazioni associate al raggiungere dei risultati positivi.