Quando le persone arrivano in aula, non puoi sapere cosa è accaduto loro prima di oltrepassare la soglia. Se sono rimaste imbottigliate nel traffico durante il viaggio, se il treno ha fatto ritardo, potrebbero trovarsi in uno stato di agitazione. Potrebbero essere uscite di casa dopo aver avuto una discussione con un familiare. O potrebbero considerare il corso come un’occasione per “prendersi qualche giorno libero”, una “vacanza” dall’ufficio, dal progetto a cui stanno lavorando, una fuga dalle esigenze della clientela, o qualsiasi altra cosa. Tranquillo, alcune di loro saranno lì proprio per ascoltare quello che hai da dire, e non vedranno l’ora di venire al dunque!
In qualunque stato arrivino le persone, devi assicurarti, se non si trovano in una condizione ideale per l’apprendimento, di riuscire a portarle in uno stato che le aiuti a recepire al meglio ciò che hai da offrire loro. Un ottimo metodo per ottenere questo risultato è invitare tutti a concentrarsi sulle motivazioni per cui prendono parte al corso. Chiedi loro di portare l’attenzione lontano dalle esperienze immediatamente passate e di dirigerla verso il futuro, verso ciò che desiderano o sperano di ottenere.
Naturalmente, l’importanza dello stato vale anche per te.
Se fai ginnastica regolarmente, o fai jogging, o pratichi qualche altro sport o fai danza, allora rifletti: quanto tempo ci vuole per far sparire tutti gli umori negativi di una giornata veramente pessima, dopo aver cominciato l’allenamento? Un paio di minuti? Al massimo, ce ne vorranno cinque. Questo accade perché la fisiologia dell’allenamento, o dell’esercizio fisico in genere, è del tutto opposta rispetto alla fisiologia di una giornata negativa. Quindi, ecco il vantaggio: puoi cambiare il modo in cui ti senti, ogni volta che vuoi. Questo significa che il modo in cui ti senti è sotto il tuo controllo. Significa che puoi scegliere di entrare nello stato che ti porterà ai risultati che vuoi. E questa è la contropartita: non ci sono più scuse. Se sei abituato ad arrivare in ufficio dicendo: “Beh, oggi non mi sento molto bene perché ho litigato con mio mari-to/moglie/ ragazzo/ragazza/persona con cui vivo… prima di uscire stamattina”, ora sai che non funziona più.
Cambia il tuo stato, guarda verso il soffitto, fai un largo sorriso e di’ a te stesso: “Sì, sì, sì, sì, sì!”. Questo cambierà il tuo stato, e cambierà anche lo stato di tutti gli altri che sono nell’ufficio.
Non importa cosa ti sia accaduto, non importa in quale stato tu sia, puoi cambiarlo in modo da ottenere i risultati che vuoi. Questo mette i risultati sotto il tuo controllo in qualsiasi ambito della tua vita. Per esempio, puoi permettere ai tuoi studenti di imparare più facilmente, siano essi adulti, ragazzi di scuola superiore o bambini delle elementari. In un incontro con il pubblico a scopo commerciale, questo nuovo atteggiamento ti permetterà di vendere di più. È semplice: le cose funzionano meglio quando sei nello stato giusto!