“Il malanno peggiore che può affliggere i dirigenti nel loro lavoro non è, come molti suppongono, l’alcolismo; è l’egocentrismo”.
Harold S. Geneen
Questo piano d’azioni ti aiuterà ad evitare alcune delle trappole connesse ad un ruolo di alto livello. I passi da compiere sono semplici, fluidi, e li puoi fare rapidamente. Ti aiuteranno a rimanere in contatto con i collaboratori, a non montarti la testa, ad apprendere man mano che ottieni successo in quello che fai. I suggerimenti che seguono vogliono essere il più possibile rapidi e semplici da mettere in pratica, e allo stesso tempo producono risultati reali.
Crea lo spazio necessario
a mettere in pratica questi compiti
Ritaglia 15 minuti al giorno per crescere come leader e come essere umano. In questi 15 minuti penserai alle questioni che affrontiamo qui di seguito e ti disporrai mentalmente per la giornata.
Assicurati soltanto di fare ciò che è giusto per la tua evoluzione. Il tuo istinto iniziale sarà quello di pensare che non hai la possibilità di ritagliarti tutto questo tempo. Sì, che ce l’hai. Sono solo 15 minuti, ma devi assumerti questo impegno.
Prenditela con calma. La vita è lunga. Adotta uno o due di questi suggerimenti alla volta, e mettili in pratica finché non diventano “tuoi”. Poi, prosegui. Forzare non sarà d’aiuto; qui si tratta di evolversi al proprio ritmo naturale. Metti in pratica un compito per alcune settimane, poi passa al successivo. Mantieni quelli che sono adatti a te e lascia perdere quelli che non funzionano.
Mantenere il contatto
con chi si trova ai livelli inferiori
Coltiva un atteggiamento di rispetto: il rispetto per gli altri. Sono le persone che si trovano ai livelli inferiori, a trasformare i tuoi obiettivi in realtà. Rifletti su questo concetto per qualche minuto, e chiedi a te stesso se sei capace di svolgere il lavoro che svolgono meglio di loro. Se ne sei capace, vuol dire che non stai ingaggiando le persone giuste: fa’ un cambiamento! Altrimenti, una volta al giorno, parla con uno dei tuoi collaboratori di livello inferiore, qualcuno che sia più esperto di te nell’area di sua competenza, e impara delle cose da lui. Scegli ogni giorno una persona diversa. Avvicinati il più possibile a chi lavora “in prima linea”.
Ascolta con mente aperta, e apprendi. Impara delle cose sul lavoro di queste persone. Chiedi loro che cosa funziona e che cosa non funziona. Soprattutto, ascolta i loro commenti senza giudicare. Il tuo obiettivo è quello di entrare in contatto con la loro esperienza del mondo, non di imporre la tua. Apprendi delle cose sulla loro vita. Scopri che cosa motiva queste persone. Perché lavorano per te, piuttosto che per qualcun altro? Dedicando appena qualche minuto a capire la loro vita, puoi aumentare enormemente la tua comprensione di quanto siano diverse (e simili!).
Condividi con loro la tua vision e il tuo lavoro mettendoti a disposizione. Fa’ finta che il tuo lavoro consista nel far sì che queste persone abbiano successo nel portare l’azienda al successo. Chiedi loro in che modo il lavoro che svolgono si armonizza con l’attività dell’azienda. Se non lo sanno, assumiti la responsabilità di aiutarle a comprendere come il loro ruolo si colleghi alla vision dell’azienda. Elimina ogni possibile elemento di confusione sul “dove” l’azienda stia andando. E chiedi loro che cosa puoi fare tu, per aiutarle a riuscire a dare il meglio di sé. Quindi, fallo.
Essere umili
Riconosci i meriti, e spesso! Senza i tuoi collaboratori, ben pochi dei tuoi sogni e dei tuoi piani diventerebbero realtà. Cogli tutte le opportunità che ti si presentano per esprimere il tuo riconoscimento del contributo di coloro che ti circondano, e apprezza i loro meriti, specialmente in pubblico. Il feedback è una cosa rara nella maggior parte delle aziende, e un feedback positivo è la più rara di tutte. Quando hai dei dubbi, da’ agli altri il merito e attribuisci a te la colpa. Se sei preoccupato per tua reputazione, non dartene pensiero. Quando i tuoi team raggiungeranno una costanza di risultati straordinari, la gente penserà che tu hai dato un contributo.
“Ottenere” qualcosa dipende esclusivamente da te. Quando le cose non vanno come vorresti tu, assumitene la responsabilità, sia tua la colpa o meno. Un atteggiamento mentale incline alla assunzione delle responsabilità ti metterà in una posizione molto più potente, rispetto ad un atteggiamento colpevolizzante. Passa regolarmente in rassegna le circostanze, chiedendo a te stesso: “Che cosa potrei fare in modo diverso (o smettere di fare) per fare la differenza in positivo?”. Individua il comportamento specifico, e quindi agisci di conseguenza. Sarai sorpreso da quanto potere in più eserciterai sui fattori esterni, agendo in virtù del senso di responsabilità, piuttosto che in base all’attribuzione delle colpe alle altre persone.
Raccogli intorno a te consiglieri che ti ricordino che sei responsabile delle tue azioni. Probabilmente hai già dei criteri di misurazione dei tuoi risultati. Assicurati di ricevere un feedback su come svolgi il tuo lavoro di ogni giorno. Sollecita attivamente terze persone a darti un feedback: amici, collaboratori del tuo stesso livello, colleghi. Condividi con loro le questioni che stai affrontando e il modo in cui le stai gestendo, e chiedi loro una valutazione onesta. Assumi le tue responsabilità nel modo migliore di cui sei capace.
Identifica i tuoi limiti. Chiedi a te stesso: “C’è qualcuno al mondo capace fare il mio lavoro meglio di quanto io stia facendo in questo momento?”. Se la risposta è “sì”, trova quella persona e chiedile di guidarti per migliorare. Se è “no”, accertati che sia questa la risposta giusta, chiedendo ai tuoi consiglieri, concorrenti, fornitori, clienti e collaboratori. Molte aziende hanno avuto tracolli rovinosi, perché ritenevano di essere le più forti, senza altre buone ragioni per crederlo che non fossero la loro presunzione e il loro ego.
Individua dei criteri di misurazione delle performance del tuo team (e delle tue). Assicurati che le persone conoscano i loro obiettivi, e che sappiano di poter contare sul tuo aiuto per raggiungere quegli obiettivi. Ritieniti responsabile. Se non raggiungi i tuoi obiettivi, rifiuta il premio produzione, rinuncia ad un aumento, e tratta te stesso esattamente come tratteresti un collaboratore che non ha centrato i propri obiettivi. Questo trasmetterà all’azienda un potente messaggio in merito all’importanza che attribuisci alla performance.
Chiedi ai tuoi diretti collaboratori, al tuo Capo o al tuo Consiglio di Amministrazione, e a qualsiasi altra persona con cui lavori, di darti un feedback un paio di volte all’anno. Puoi utilizzare un processo di feedback a 360 gradi, o semplicemente farne richiesta in un’e-mail. È molto più facile ascoltare un feed-back sulla propria performance, se se ne è fatta esplicita richiesta.
Fatti riprendere da una telecamera mentre ricevi delle brutte notizie. Poi guarda il video e stabilisci se ti piacerebbe o meno lavorare per quella persona. Se la risposta è “no”, impara a rimanere “in stato” quando senti delle brutte notizie.