[PNL e sport] Il riscaldamento mentale!

Il punto chiave del processo di riscaldamento mentale è l’abilità di visualizzare, o creare immagini.

Uno dei concetti fondamentali della PNL è che gli esseri umani processano le informazioni attraverso i loro cinque sensi: visivo, auditivo, cinestesico (tatto, sentimenti e sensazioni), olfattivo (olfatto) e gustativo (gusto), che nella PNL sono chiamati sistemi o modalità rappresentazionali. Il sistema visivo tende ad essere il sistema rappresentazionale dominante, anche se la maggior parte degli sportivi usa tutti e cinque i sensi in percentuali variabili.

La capacità di visualizzare mentalmente la località di villeggiatura che abbiamo visitato l’anno scorso e la facciata della casa in cui viviamo, quando cerchiamo di ricordarle, è un esempio di visualizzazione. Molte persone dicono di non essere in grado di visualizzare, ma se viene loro chiesto di ricordare uno degli esempi presentati sopra lo fanno immediatamente. Le tipiche domande da fare alle cosiddette “persone non visive” sono: “Di che colore era la tua prima macchina?” o, “Quante finestre c’erano nel soggiorno della casa in cui sei cresciuto?” Saranno in grado di rispondere alla domanda proprio grazie all’uso della visualizzazione.

Alcuni sportivi pensano che la visualizzazione assomigli ad un’immagine fissa su uno schermo televisivo (è un paragone ricorrente). In ogni caso essa consiste, di norma, in una serie di immagini che appaiono nella nostra mente; noi possiamo decidere di portare queste immagini al centro della nostra attenzione. Per alcune persone ciò può richiedere un po’ di pratica, ma la maggior parte può acquisire questa capacità molto facilmente. La visualizzazione permette, quindi, sia di pregiocare una partita mentalmente, sia di ripetere la stessa cosa più volte: entrambe sono possibilità molto utili per lo sportivo.

L’attenzione agli aspetti visivi del riscaldamento mentale non dovrebbe distrarre dagli altri quattro sensi che possediamo. In molti sport, ad esempio il cricket, il tennis e lo squash, c’è un suono particolare, che il cervello interpreta come una conferma dell’efficacia del gesto tecnico. Per esempio, nel tennis si produce un suono distinto e unico quando la palla viene colpita correttamente e al momento giusto. Questa informazione viene effettivamente immagazzinata nel cervello e gioca un ruolo importante nello sviluppo dell’abilità di riscaldarsi mentalmente.

Inoltre, in molti sport, come nel tirassegno, nel golf e nel tennis, in cui è necessario tenere in mano un attrezzo, la sensazione di tenere correttamente il fucile, la mazza o la racchetta è evidente. I nuotatori, inoltre, parleranno di “stare bene nell’acqua”, perché ciò corrisponde a una sensazione che essi sono capaci di riconoscere. Greg Louganis, il campione olimpionico di tuffi, parlava dell’importanza di colpire il trampolino nel punto giusto e conosceva la sensazione che ne deriva. Quindi il suo riscaldamento mentale coinvolgeva effettivamente il senso cinestesico.

Affinché il riscaldamento mentale sia veramente utile, sarà necessario, per esempio, che il giocatore di tennis sia in grado di vedere se stesso mentre colpisce la palla in modo appropriato, udire il suono che vi è associato, riconoscere la sensazione nel braccio e nel corpo quando la palla viene colpita. Potrebbe anche significare percepire un particolare odore caratteristico del campo su cui si giocherà, o sentire il dolce gusto della vittoria, piuttosto che l’amaro gusto della sconfitta.

È importante sottolineare che il riscaldamento mentale non sostituisce la preparazione fisica. I due processi sono complementari e, usati assieme, incrementeranno i livelli di performance. Ad ogni modo, per citare Richard H. Cox nel suo libro Sport Psychology: Concepts And Applications “la pratica mentale, di per sé, è più efficace di qualsiasi altra procedura ed in alcune circostanze è efficace quanto la pratica effettiva”.

È stato dimostrato (Clark 1960) un aspetto interessante: più elevato è il livello dello sportivo, maggiore è il potenziale beneficio che si ottiene con l’utilizzo della visualizzazione e del riscaldamento mentale.

Uno dei motivi è che lo sportivo di alto livello ha già affrontato una quantità maggiore di preparazione fisica e addestramento, ha imparato accuratamente nuove tecniche e ha eliminato cattive abitudini. Le tecniche mentali, quindi, rappresentano il fattore che fa la differenza. Queste conoscenze sono state acquisite molti anni fa, ma solamente ora viene loro rivolta un’attenzione sempre maggiore.